Comunicato Stampa
COMUNICATO STAMPA
Torino, 3 giugno. Designato stamane il coordinatore regionale di Agrinsieme, che rappresenta le aziende e le imprese cooperative agroalimentari piemontesi di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Italiane (che a sua volta comprende Agci Agrital, Fedagri Confcooperative e Legacoop Agroalimentare, i settori delle cooperative agroalimentari delle tre centrali).
E’ Roberto Ercole, presidente piemontese di Cia, che nel corso della conferenza stampa ha illustrato le linee programmatiche del coordinamento regionale di Agrinsieme. “Facendo seguito alla costituzione di Agrinsieme di livello nazionale - ha affermato Ercole - anche qui in Piemonte diamo il via all’operatività del nostro coordinamento, che ha come obiettivo principale quello di valorizzare il mondo agricolo e agroalimentare regionale attraverso un processo di unificazione e semplificazione della rappresentanza”.
“Rappresentiamo le 350 imprese cooperative agroalimentari dell’Alleanza Cooperativa, che a loro volta associano 37 mila aziende. Cia e Confagricoltura insieme rappresentano circa 25 mila aziende agricole piemontesi”.
Sono intervenuti anche i presidenti delle altre associazioni rappresentate da Agrinsieme Paolo Coscia, Mirella Margarino, Tommaso Mario Abrate, Giancarlo Gonella, l’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto e Domenico Paschetta presidente di Confcooperative Piemonte, presso la cui sede è stato ospitata la conferenza.
Il coordinatore neo designato, a nome delle cinque associazioni, ha posto tra le priorità quella di procedere nei processi di aggregazione e ristrutturazione del comparto piemontese, facendo leva soprattutto sullo strumento dell’impresa cooperativa e su quello delle reti di impresa. Si tenga conto che negli ultimi dodici anni le aziende agricole piemontesi sono passate da 120 mila a 60 mila, e che al tempo stesso gli ettari per azienda sono raddoppiati.
In un momento di grave crisi per il comparto, Agrinsieme si impegna per sostenere e aumentare la forza contrattuale della produzione all’interno della filiera, per la promozione di politiche ambientali che portino all’azzeramento del consumo di suolo e per il rafforzamento delle politiche regionali previste nella PAC.
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