Comunicato Stampa
COMUNICATO STAMPA
Si è conclusa nei giorni scorsi la trattativa per il Contratto Integrativo per i lavoratori delle Cooperative del settore edilizia della provincia di Torino. Il Contratto è stato firmato da Legacoop Piemonte, Confcooperative Torino e AGCI Piemonte con Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL.
Numerosi i punti qualificanti dell'intesa raggiunta il 28 settembre che, va sottolineato, rappresenta uno dei pochissimi integrativi al Contratto nazionale delle Cooperative al momento firmati nel Paese.
L'elemento più qualificante del nuovo contratto è l'applicazione a livello provinciale dell' Elemento Variabile dela Retribuzione (EVR), previsto dal Contratto Nazionale. I parametri previsti a livello nazionale sono stati corretti a livello provinciale al fine di adeguarli alla situazione di crisi che si è andata aggravando dal momento della stipula del Contratto Nazionale a quello della discussione sull'integrativo.
Novità anche per quanto riguarda i parametri aziendali: Centrali Cooperative e Sindacati hanno preso come riferimento il Margine Operativo Lordo (MOL), inteso come differenza tra valore e costi della produzione, escluso l’accantonamento per il TFR, così come desumibile dall'ultimo bilancio depositato. Si tratta di una scelta che coniuga trasparenza (il bilancio depositato) con produttività. L'Elemento Variabile della Retribuzione risulta così fortemente collegato alla marginalità che l'impresa è in grado di produrre, anche con l'apporto dei suoi lavoratori, e non semplicemente al volume di affari che, come si sa, non necessariamente è sintomo di buona salute dell'impresa, se i costi non sono sotto controllo.
“Un approccio moderno e "mutualistico", perché se l'impresa cooperativa presenta buone performances condivide con i lavoratori, soci e non, i frutti degli sforzi di tutti” dichiara Mauro Busa, responsabile del settore costruzioni di Legacoop Piemonte. Busa prosegue poi sottolineando: “Gli integrativi cooperativi in discussione in territori con una presenza cooperativa ben più significativa come Milano e Modena sono stati impostati sulla falsariga di quello di Torino.”
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